Amazon Echo Studio è uno smart speaker audiophile che promette una qualità audio di altissimo livello, con una resa a 360°, l’ultimo tra i dispositivi Amazon.
Pensare ad uno smart speaker prodotto ad Amazon come ad un diffusore audiophile può suonare un azzardo. Eppure Amazon Echo Studio è stato pensato e progettato per poter offrire la stessa resa di un sistema audio dal costo 5 volte superiore e senza cavi per la stanza. Non è il primo con questa ambizione, sul mercato ci sono già Sonos, Google e Apple con HomePod, ma l’attesa ha permesso ad Amazon di integrare soluzioni recentissime come il nuovo formato audio Sony 360 Reality Audio, standard per la diffusione 3D della musica a 360° sfruttando un solo diffusore.
Esteticamente Amazon Echo Studio si presenta come gli altri speaker della gamma Amazon, finitura grigia e una forma a cilindro arrotondata al lati. Nella parte alta troviamo i controlli fisici attorno all’anello LED “blu” che segnala quando Alexa è in ascolto.
E’ un Echo e quindi è uno smart speaker, con Alexa che risponde a ogni cosa. Tuttavia chi compra Echo Studio lo fa solo per un motivo, la qualità audio, perché la parte “smart speaker” è esattamente identica a quella che offre anche un economico Echo Dot. Studio risponde alle esigenze di chi vuole un sistema per ascoltare nel migliore dei modi la musica in streaming, tramite wi-fi o tramite bluetooth.
Recensione Amazon Echo Studio
5 altoparlanti e 330 Watt di potenza
Amazon Echo Studio è in grado di riempir una stanza di dimensioni medio grandi con una buonissima pressione sonora. Il suo peso notevole oltre ad essere sinonimo di ottima qualità costruttiva aiuta anche a contenere le vibrazioni: anche al massimo del volume, con il woofer che spinge verso il basso, resta decisamente stabile. All’interno di Studio ci sono ben 5 trasduttori: due midrange da 5 cm sono posizionati ai due lati, opposti uno all’altro, mentre un tweeter a cupola da 25 cm guarda verso il punto di ascolto.
La riproduzione audio 3D viene aiutata da un altro midrange che spara verso l’alto, mentre per i bassi c’è un grosso woofer da 5.25” che lavora in cassa chiusa e che spinge verso un condotto reflex sagomato, con sfogo frontale. Una buona base di partenza, che viene accordata in fase di setup emettendo una serie di suoni: basta posizionare Echo Studio nel punto di ascolto, lasciare l’applicazione Alexa su smartphone e lasciare che il diffusore regoli volume e ritardo per ogni singolo trasduttore, ognuno dei quali è dotato di amplificazione e equalizzazione dedicata. Terminata la fase di “tuning” Echo Studio è pronto a suonare.
Amazon Echo Studio è super versatile
Di Amazon Echo Studio viene apprezzata soprattutto la versatilità. Integra la connessione wireless, che si appoggia alla rete di casa, e può essere usato da solo o in coppia. Chi vuole spostarsi dall’idea di un diffusore singolo che diffonde la musica a 360° per tornare alla vera stereofonia può abbinare una coppia di Echo usandoli come sistema stereo hi-fi. Una soluzione questa buona per l’audio ma eccellente in ambito video: abbinando due diffusori ad una Fire TV Stick si può ottenere un sistema Dolby Atmos per guardare i contenuti di Netflix o di Amazon Prime Video.
Buona qualità e distorsioni quasi assenti
Se guardiamo alla pura riproduzione musicale, Amazon Echo Studio deve piacere. Due gli aspetti che una persona con l’orecchio allenato potrebbe far fatica a digerire: la presenza di un singolo diffusore e quindi una scena molto particolare, più diffusa che stereofonica, e un basso importante.
I mix 3D di Amazon, ma anche alcune tracce in Dolby Atmos Music, portano l’ascoltatore al centro del palco scena, con la voce di chi canta perfettamente allineata e il resto che gira tutto attorno, con una notevole separazione. Se ascoltando la stessa traccia su un sistema stereo, e chiudendo gli occhi, sembra di trovarsi davanti al palco, e si distingue esattamente la provenienza di ogni singolo strumento, con Echo Studio l’impressione è quella di trovarci sul palco.
Non è audio stereo, è audio a 360°, e il nuovo standard Sony è stato pensato proprio per offrire una resa di questo tipo. Non vogliamo dire se è meglio o se è peggio della stereofonia, sono due cose totalmente diverse e crediamo che i primi mix in 360° siano anche volutamente esagerati, proprio per far capire quanto può dare in sistema simile in termini di spazialità.
Anche il tipo di ascolto è diverso: quando si ascolta un sistema stereo c’è un punto di ascolto privilegiato, mentre con Echo Studio tutta la zona davanti al diffusore è un buon punto per godere di questa ricostruzione tridimensionale della scena sonora. L’altro aspetto, come abbiamo detto, è il basso: noi lo abbiamo ridotto tramite applicazione, si può intervenire sull’equalizzatore, perché nell’impostazione di base era un po’ troppo presente. Ottimo con i film, un po’ coprente con la musica: da questo punto di vista un diffusore come il Sonos è più bilanciato ed equilibrato.
Amazon Echo Studio è un ottimo diffusore: la qualità audio è allineata a quella degli eccellenti Sonos, e se il Sonos è più equilibrato con la musica Echo Studio ha una pressione sonora più elevata e riesce ad essere più incisivo con le colonne sonore dei film, soprattutto se si sfruttano due diffusori abbinati in modalità stereo. È uno speaker nato per la musica a 360°, e proprio per questo supporta il nuovo standard Sony 360: non è stereofonia, è una cosa totalmente diversa e chi è abituato allo stereo potrà trovarlo innaturale.
Chi invece ha sempre ascoltato senza troppe pretese sarà affascinato da una ricostruzione ampia, corposa e senza un preciso punto di provenienza: se si chiudono gli occhi è davvero difficile dire dove è posizionato Echo Studio, la musica è tutta attorno a noi.