Dai videogiochi, alle carte, dai film ai cartoni animati (anime in giapponese), i Pokémon dal momento della loro creazione non sono mai passati di moda. Ma cosa sono questi strani animaletti e come si sono adattati per sopravvivere nel tempo e resistere ad ogni cambiamento nell’industria dell’intrattenimento?

Dai videogiochi, alle carte, dai film ai cartoni animati (anime in giapponese), i Pokémon dal momento della loro creazione non sono mai passati di moda. Ma cosa sono questi strani animaletti e come si sono adattati per sopravvivere nel tempo e resistere ad ogni cambiamento nell’industria dell’intrattenimento?

Come sono nati i Pokémon?

Sappiamo che sono nati dal genio informatico del giapponese Satoshi Tajiri, un dipendente Nintendo, la più famosa casa di produzione di videogiochi degli anni ‘80-’90. I Pokémon infatti nascono nel 1996 come videogioco per Game Boy, la console di punta della Nintendo. Il primo videogioco esce in due versioni differenti ma simili: Pokémon Rosso e Pokémon Verde, che differiscono non tanto per le dinamiche di gioco ma per il tipo di Pokémon che si potevano catturare nelle due differenti versioni.

A 27 anni di distanza questo è l’inizio della fortunatissima storia di un merchandising entrato nell’infanzia e nella vita di ogni bambino del mondo in maniera così pervasiva da essere presente come riferimento culturale ancora oggi.

Ma cosa sono questi animaletti?

L’idea che siano ispirati agli animali e alla natura non è così distante dalla realtà. Il creatore infatti ha dichiarato di aver preso ispirazione dall’hobby del collezionismo di insetti, passatempo molto diffuso all’epoca tra i ragazzini giapponesi.

I Pokémon sono quindi tantissimi e l’obiettivo, come dice lo slogan, è “Gotta catch ‘em all!”, ovvero “acchiappali tutti”. I giocatori però non sono padroni di queste creature ma sono allenatori che, pur catturandoli, vivono una serie di esperienze insieme a loro, volte ad insegnargli un modo positivo di vivere la competizione.

Il gioco, infatti, si basa sullo scontro tra Pokémon che possono appartenere alla squadra di un altro giocatore o essere allo stato brado. Per catturarli serve una Pokéball, iconica sfera colorata in varie tonalità che tutti associamo mentalmente a questo gioco.

Queste caratteristiche di scontro e lotta, unita alla collezionabilità di creature dalla forma di animali (alcuni di loro sembrano proprio farfalle, cavalli o cani) hanno portato negli anni una serie di critiche e polemiche da parte di genitori preoccupati dei possibili messaggi diseducativi contenuti nel gioco. Nonostante questo la popolarità del gioco non è mai stata intaccata, anzi, è riuscita a resistere negli anni in diverse forme.

Oltre ai videogiochi

In tanti anni di storia dei Pokémon abbiamo assistito a una vera e propria esplosione di contenuti, prodotti e versioni dei giochi. Partito come singolo videogioco, ha visto decine di altre versioni per ogni tipo di console. È diventato poi fumetto (o manga in giapponese), film, gioco di carte e cartone animato. In particolare, grazie alla programmazione televisiva, in Italia il cartone ha avuto un successo clamoroso ed è stata la leva che ha permesso la diffusione di tutti gli altri prodotti, come pupazzetti, peluche e statuine, anche in occidente.

Infine, negli ultimi anni, il brand non ha perso la sua voglia di adattarsi ai cambiamenti del mercato e ha lanciato l’app per cellulari Pokémon GO che dal 2016 è diventato un fenomeno mediatico di scala globale. Permette infatti di catturare Pokémon nella vita vera tramite la realtà virtuale, sfruttando quindi lo spazio fisico e portando i giocatori ad uscire e incontrarsi.

Il gioco di carte

Nonostante la tendenza a rinnovarsi, il marchio Pokémon non ha mai perso il suo fascino vintage. Il gioco di carte infatti gode di una popolarità mai vista, complici le piattaforme streaming e la rarità delle carte stesse.

Il numero di spettatori mensili delle live su Twitch – nota piattaforma streaming – dedicate al gioco di carte è, infatti, cresciuto del 3000% da marzo 2020 a gennaio 2021. In questi video si sbusta (è così che si chiama la pratica di aprire insieme le bustine di carte) e si valuta la rarità delle carte. Alcune di queste possono arrivare anche a costare 300mila dollari se in perfette condizioni.

Il mercato delle carte ha raggiunto una popolarità tale da aver costretto alcuni negozi giapponesi a mettere un limite di età per l’acquisto dato che i collezionisti adulti non permettevano ai giovani ragazzi e ai bambini di poter ottenere le carte.

In Italia invece esistono una serie di siti specializzati e completi per la vendita di carte collezionabili che, oltre a Pokémon, offrono la possibilità di avvicinarsi a questo mondo anche tramite altri giochi come Yu-Ghi-Oh!. Se vuoi saperne di più, il consiglio è sempre quello di rivolgersi a siti affidabili che ti permettano di confrontare i prezzi e scegliere in base alle tue necessità. Buon gioco e buon divertimento!