Le carte rappresentano forse i passatempi più popolari e conosciuti. Con le carte è possibile organizzare d’altronde numerosi giochi. Per buona parte di questi sono richiesti i mazzi francesi, composti da 13 unità per ognuno dei 4 semi. Probabilmente, il più banale ed elementare dei giochi è “asso pigliatutto”, in cui si raccolgono da terra le carte dal valore equivalente a quella lanciata. Alla fine, chi ha ottenuto più punti vince.

Nella variante “rubamazzetto”, è possibile sottrarre i punti all’avversario con una carta analoga a quella che il “mazzetto” dell’altro giocatore presenta in cima, sulla base dell’ultima presa. Un gioco simile alla scopa, per la quale vengono impiegate le carte napoletane: in questo caso vince chi arriva per primo a 21 punti. Questi ultimi possono essere ottenuti con le carte totali, le carte d’oro, il sette d’oro e la primiera, oltre che con le scope, che vengono effettuate quando si raccolgono con una sola carta tutte quelle presenti in quel momento sul tavolo. Più complesso il poker, nel quale bisogna effettuare delle combinazioni con le carte e puntare. Il poker viene visto più come un fenomeno di massa e viene praticato soprattutto nei casinò. Così come il blackjack, molto simile al sette e mezzo.

In questi due giochi i partecipanti non si sfidano tra di loro, ma devono vedersela con il mazziere cercando di ottenere un punteggio più alto del suo. Dopo aver ricevuto una carta iniziale, è possibile fermarsi o chiedere una carta aggiuntiva. Nel blackjack non si deve superare 21, mentre nel sette e mezzo, come intuibile, si sballa dagli 8 punti in poi. Nel blackjack è possibile “splittare” e giocare due mani in una, con una nuova puntata, se come prima carta aggiuntiva se ne riceva una dallo stesso valore di quella iniziale. Anche nel gioco del blackjack online è possibile approfittare di queste opzioni, interfacciandosi con un croupier in carne ed ossa. Nel sette e mezzo c’è una carta che può valere come jolly: il re di denari, conosciuto anche come “matta”.

Ancor più diversa è la briscola. All’inizio della partita viene indicato un seme che sarà quello della briscola. Tutte le carte di quel seme vinceranno sulle carte di maggior valore ma appartenenti ad altri semi nel corso del gioco. Nella briscola il 3 e l’asso assegnano più punti di tutti. Vince chi supera per primo i 60 punti, cercando di sottrarre quelli dell’avversario.

Occhio anche al “Trentuno”, che si gioca con le carte napoletane. I giocatori perdono definitivamente quando esauriscono le loro vite, solitamente 3 e ampliabili a 5 aumentando la quota di ingresso. Chi si ritrova con meno punti di tutti a ogni mano perde una vita. La mano termina quando un giocatore che ha raggiunto i 21 punti decide i “bussare”, dando inizio a un giro finale. Se si raggiungono 31 punti, invece, le carte vanno scoperte all’istante e tutti i giocatori perdono una vita. In questo gioco si può pescare una carta dal mazzo principale o dalla cima della pila degli scarti degli altri giocatori.