Supreme è uno dei marchi di streetwear tra i più popolari al mondo. Ma perché è così famoso e conosciuto? Scopriamolo insieme.
Supreme è un marchio di moda ed è facilmente rintracciabile ed individuabile. Questo, infatti, fa spiccare il suo logo bianco dentro un rettangolo rosso su scarpe rosse, felpe nere e maglie bianche.
C’è da dire, però, che non si tratta soltanto di un marchio di moda: Supreme è contaminazione, arte e ribellione.
Ma come inizia la sua storia? Scopriamo insieme alcune curiosità su Supreme.
Supreme: la storia del marchio
Supreme è un marchio di moda piuttosto recente e, ancora giovane, diventa un importante punto di riferimento per rapper, gruppi hip hop e skater.
Il suo anno di nascita è il 1994 a New York, in Lafayette Street (dove si può visitare anche il suo primo store) a downtown Manhattan. Il suo ideatore è James Jebbia. La popolarità di questo marchio e questo logo, però, non si sono fermati lì ma sono ancora in continua espansione verso Europa, Giappone ed in tutto il mondo.
Nonostante James Jebbia sia americano, ha vissuto in Inghilterra fino ai 19 anni. Qui è entrato in contatto con la cultura british che gli ha fornito molte fonti d’ispirazione.
All’interno del suo primo negozio Supreme, inizia col vendere abbigliamento giovanile, comodo e moderno, adatto principalmente al mondo degli skater. In questo negozio era presente anche uno spazio vuoto nel quale gli skaters potevano sentirsi come a casa e sfrecciare sul proprio skate.
Ed è proprio la libertà il vero significato di Supreme: sentirsi liberi di essere se stessi, fuori dagli schemi e dalle convenzioni sociali.
Il marchio moda Supreme, infatti, nasce per dar voce a tutte le sottoculture street, non solo nel modo di vestire, ma soprattutto nel modo di vivere e di pensare.
Ciò che rende unico questo marchio sono le sue contaminazioni con nature e culture differenti, i suoi continui riferimenti a diversi mondi. Ma quali sono esattamente? Vediamoli qui di seguito.
Curiosità su Supreme
Amore per l’arte
L’ideatore di Supreme, James Jebbia, ha un’indole prettamente artistica: è un amante dell’arte in ogni sua forma e aspetto dal momento che la considera un’importante forma di espressione espressione e visione del mondo. Motivo per cui egli stesso si lascia ispirare dall’arte e, attraverso questa, vuole lanciare dei messaggi.
E questo lo si può dedurre se si pensa alla sua primissima fonte di ispirazione: l’arte di propaganda di Barbara Kruger. Si tratta di un’espressione artistica che invita alla riflessione, in particolare sulla società moderna e sulla sua ambiguità, fatta di apparenze e luoghi comuni.
Una delle curiosità legate a Supreme è proprio l’evidente tributo all’artista americana: il box logo di Supreme è scritto con il font Futura inclinato bold. Senza pensare poi ai protagonisti di alcune sue magliette: Pablo Picasso, Jean-Michel Basquiat, Christopher Wool, Urs Fischer e molti altri. Inoltre, si possono riscontrare anche forti riferimenti alla vita sociale e politica, come nel caso del ricordo della guerra in Vietnam e della Seconda Guerra Mondiale oppure la figura di Malcolm X.
L’accento british di Supreme
Come abbiamo già detto, Jebbia è americano e crea Supreme, il marchio di streetwear più famoso al mondo proprio in America. Ma, dal momento che ha vissuto molti anni in Inghilterra, la sua ispirazione è britannica. Particolarmente famosa, infatti, è la collaborazione di Supreme con le Dr.Martens.
L’importanza del Giappone
Un’altra curiosità legata a Supreme è il suo speciale rapporto con il Giappone. Perché? Il motivo è da ricercare soprattutto nel grande successo in Giappone sul finire degli anni ’90 in particolare per merito dell’apertura nel 1998 del suo primo store fuori dagli Stati Uniti, a Tokyo, nel quartiere Daikanyama.
E’ stata una scommessa da parte di Jebbia, fatta insieme al suo amico giapponese Ken Omura: insieme hanno deciso di fare questo grande passo in un mondo totalmente diverso da quello americano, ma comunque estremamente potente ed in continua espansione. Questo importante passo ha portato Supreme ad essere sempre più amato in tutto il Giappone, tant’è che negli anni successivi sono stati aperti altri store. Ma non finisce qui: sono state ideate delle linee di t-shirt e felpe interamente dedicate a questo mercato con personaggi cari ai giapponesi come i personaggi di Otomo.
Tutte cose che fanno capire quanto sia speciale il legame tra lo streetwear di Supreme e questa nazione.
Collaborazioni importanti
Un’altra curiosità su Supreme è legata alle innumerevoli collaborazioni del marchio.
Supreme è un marchio che sperimenta e crea dando vita a cose nuove e diverse, molto originali. Il marchio si ispira ai grandi e collabora con questi, facendo levo sulla sua natura artistica ed eterogenea, fatta di continue contaminazioni con culture e mondi differenti.
Una delle sue principali collaborazioni è stata con un brand di lusso, elegante e classico come Louis Vuitton. Ma ha collaborato anche un marchio pop come Nike. Ha reso omaggio anche a Fendi ed ha creato anche campagne promozionali coinvolgendo personaggi come Lady Gaga. Inoltre, soprattutto negli ultimissimi anni, ha cercato di farsi strada nel mondo dei social media e grazie ad artisti che indossano capi Supreme come Fedez.
Ha rivoluzionato il metodo di vendita
Contrariamente rispetto a quanto accade per la maggior parte degli altri brand i quali quando creano una collezione la lanciano per intera sul mercato in una sola volta, Supreme si rinnova completamente rilasciando circa 10/15 capi ed accessori ogni settimana.
In gergo vengono chiamati “drop” e si possono vedere ed acquistare online sul sito ufficiale di Supreme ogni giovedì alle ore 11.
Si tratta di una strategia di marketing particolarmente vincente: i bramosi di avere sempre capi nuovi del marchio americano saranno disposti a comprare in maniera costante e contribuiscono a mantenere attivo il suo successo.