Quali sono le strategie note di chi usa la scrittura giornalistica per comunicare bene per farsi capire all’istante? Ecco alcune indicazioni da seguire.

La scrittura giornalistica deve essere al centro delle attenzioni di chi lavora come web writer e blogger. Il motivo è molto semplice: attraverso questo lavoro si possono ottenere importanti risultati in termini di chiarezza, efficienza e buona comunicazione.
Ecco perché sarebbe opportuno frequentare un corso di scrittura giornalistica.

Seguire un corso di scrittura giornalistica o acquistare un manuale di scrittura giornalistica potrebbe essere utile per apprendere i segreti di questa materia.
Ma cosa si può imparare da un manuale di scrittura giornalistica o frequentando un corso su questo argomento?
Qui di seguito vi illustriamo alcune tecniche che, spesso, vengono insegnate in un corso di scrittura giornalistica.

Uso delle metonimie

Il linguaggio e la scrittura giornalistica è ricca di figure retoriche e soluzioni che tendono a rendere il contenuto più vivace, nonostante la struttura di un articolo di giornale resti asciutta, diretta ed efficace.

Una delle combinazioni comuni è l’uso delle metonimie, vale a dire ciò che consente di utilizzare una parola per intendere un significato più ampio.

Come puoi ben capire anche questa scelta viene fatta per ragioni di sintesi. Sarebbe più oneroso dover spiegare chi ha rilasciato una comunicazione in termini corretti. Lo si farà all’interno dell’articolo ma magari nell’headline, o nell’occhiello e nel sottotitolo, si usa una soluzione del genere. Molto frequenti i prestiti linguistici, ad esempio?

Quelli della strategia bellica: “Aprire una breccia nella maggioranza” è un modo per intendere il successo dell’opposizione che cerca di indebolire la controparte.

Uso adeguato della punteggiatura

Una cosa importantissima che si può imparare frequentando un corso di scrittura giornalistica è l’utilizzo corretto della punteggiatura.
Infatti, lo stile comunicativo della scrittura giornalistica impone un linguaggio asciutto, semplice e diretto. Per questo la punteggiatura dovrebbe essere ben presente con virgole e, soprattutto, punti fermi. In modo da migliorare la leggibilità del testo.

Scrittura giornalistica ed utilizzo delle fonti

Questo è un argomento molto importante che dovrebbe ben sottolineato all’interno di un manuale di scrittura giornalistica. Non si tratta solo di buona scrittura e lessico ma anche di correttezza. In particolare quando devi verificare le fonti e citarle al meglio per il lettore.
Ciò riguarda il modo in cui si confezionano gli articoli. E per farlo c’è bisogno di un continuo controllo delle fonti con un processo di verifica delle fonti attive e passive.

Ellissi

In generale si tratta di una situazione in cui un elemento dell’enunciato viene omesso perché si può comprendere dal contesto. Nello stile giornalistico si usa soprattutto quando l’aggettivo diventa sostantivo (la scientifica invece della polizia scientifica), o quando viene omessa la voce verbale: “varate le nuove misure” al posto del classico “sono state varate le misure”.

La scrittura giornalistica si basa sulle 5 W

Who, When, Why, What, Where. Questi sono gli interrogativi che un buon articolo dovrebbe risolvere subito, il prima possibile. Ovviamente senza cadere nella ripetizione incontrollata di un attacco sempre uguale a se stesso.

E’ importante dare subito le informazioni, non lasciare che il lettore abbandoni l’articolo a causa di uno stile narrativo non adatto. Devi essere rapido ed efficace. Questo è il succo quando si cerca una definizione efficace del giornalismo secondo la regola 5 W.

Linguaggio giornalistico senza verbi

Capita di trovarsi di fronte frasi nominali in cui il verbo è sottinteso per semplificare e velocizzare la comunicazione. Ciò si manifesta soprattutto nelle headline.

Ma anche nei lead, vale a dire gli attacchi degli articoli. Questo si ritrova soprattutto nella cronaca, nei lanci di agenzia e nelle notizie lampo che devono risparmiare tempo, spazio e secondi di attenzione per essere più incisivi. Un esempio:

“Chiuse in serata le consultazioni del nuovo governo”.

Qual è la lunghezza di un articolo di giornale? Si punta verso la brevità, lo stile asciutto. Per questo il linguaggio giornalistico e la comunicazione della carta stampata mette in campo questi trucchi che puntano verso la scrittura sintetica.

Scrittura giornalistica: regola ABC

I pilastri del modello ABC sono quelli che caratterizzano lo stile del giornalismo:

  • Accurato: inserisci e controlla sempre le fonti.
  • Breve: dai solo le informazioni che servono.
  • Chiaro: usa parole e periodi semplici.

Su quest’ultimo punto si potrebbe scrivere un libro, mi limito a suggerire l’uso di termini di chiara origine e di limitare tutto ciò che potrebbe essere un freno alla comprensione, come acronimi e parole poco comuni. Togli ciò che non serve.

Piramide invertita e scrittura giornalistica

Quando decidi di lavorare sulla struttura di un articolo hai bisogno di uno schema. Puoi prendere in prestito, dalle migliori tecniche di scrittura giornalistica, il modello della piramide rovesciata (o invertita).
In poche parole, secondo questo modello, l’attacco di un articolo deve esporre i concetti più importanti. Poi hai la possibilità di approfondire e infine aggiungi dettagli secondari.

Lo stesso puoi fare con la scrittura online: da’ subito una risposta chiara a chi cerca determinate informazioni, usa l’above the fold per risolvere i dubbi e convincere l’utente. Poi, nel body copy, ti dedichi e a temi secondari e correlati.

Metafore e antonomasia nella scrittura giornalistica

Le metafore nel linguaggio giornalistico sono all’ordine del giorno. Ecco perché devi essere in grado di gestire questa relazione tra metafora e antonomasia, ovvero quando un nome proprio viene sostituito da uno comune. Qualche esempio:

Rama: la città eterna.
Capri: l’isola azzurra.
Garibaldi: l’eroe dei due mondi.

Questo stile giornalistico serve a dare brio e vivacità alla scrittura, ma anche a evitare che si ripetano parole all’interno del periodo con effetti negativi per la leggibilità.