Nel corso dei primi giorni di giugno dello scorso anno, nel momento in cui è arrivata l’ufficialità circa la lista dei convocati in vista degli Europei in Inghilterra, in tanti furono estremamente contenti di vedere il nome di Giacomo Raspadori in questo elenco.

Non tutti gli appassionati di scommesse, che utilizzano di solito un compara quote, avrebbero mai pensato che Raspadori, convocato quasi a sorpresa da Roberto Mancini, potesse andare a segno agli Europei. Anche i tifosi azzurri, nella speranza di aver trovato il “nuovo Schillaci” lo hanno eletto a vero e proprio eroe per caso. Ben presto si è attaccata a Raspadori l’etichetta di “Wonderboy”, ma il buon Giacomo ha dimostrato in questo campionato che ha tutto ciò che serve per poter sfondare ad altissimi livelli e che finalmente il calcio italiano potrebbe aver trovato un altro attaccante di grande livello.

Quali sono le caratteristiche rendono unico Raspadori

In tanti pensano che Raspadori sia un vero e proprio predestinato, ma in realtà non per via del fatto che può contare su dei mezzi atletici o tecnici di alto spessore, ma probabilmente la più grande qualità di Giacomo Raspadori è rappresentata dal suo gioco. Ovvero, dal fatto di saper interpretare senza alcun problema sia il ruolo da numero 9 che quello da numero 10. Un perno centrale attorno a cui ruota la manovra offensiva del Sassuolo: colui che dà il via all’azione, ma anche colui che la rifinisce e finalizza. Insomma, un giocatore a tutto tondo.

In grado di sveltire la manovra offensiva, ma soprattutto uno dei pochi attaccanti italiani che hanno la capacità di leggere effettivamente gli spazi e le varie situazioni di gioco che si creano in campo. Difficile trovare tali qualità in un altro ragazzo di soli 22 anni. Un attaccante diretto, che sa muoversi in verticale con grazia, ma anche una notevole efficacia. Imprevedibilità sotto ogni punto di vista.

Eppure, le sue caratteristiche fisiche non sembrano raccontare lo stesso tipo di dinamismo. Alto 172 centimetri, pesa intorno ai 65 chili, eppure Raspadori ha una grande forza nelle gambe, che permette di sterzare come pochi altri in questo campionato sanno fare. I cambi di ritmo in spazi veramente ravvicinati ne fanno un osso duro e ostico per qualsiasi squadra avversaria.

A chi assomiglia di più Raspadori

Nel corso delle ultime settimane, sono tanti i giornalisti che stanno parlando di Raspadori e stanno facendo confronti con altri giocatori, paragonandone il talento. Quello che viene da pensare fin da subito è sicuramente il confronto con uno dei più importanti calciatori argentini degli ultimi due decenni, ovvero Sergio Aguero.

Non è casuale il fatto che lo stesso attaccante del Sassuolo ha sottolineato in diverse occasioni di ammirare Aguero così come il suo modo di interpretare il ruolo, oltre che naturalmente le capacità indubbie sotto porta che il Kun ha sempre dimostrato in ogni squadra in cui ha giocato.

Raspadori, in effetti, ricopre il medesimo ruolo dell’attaccante argentino, ed è facile notare come la sua bravura non si limiti unicamente all’area di rigore. Nel momento in cui Raspadori si abbassa fino a raggiungere il cerchio centrale del campo, infatti, può tornare utile per cucire il gioco, garantendo qualità in fase di impostazione e una classe che non molti hanno.

Riesce a dare un apporto importante in fase di impostazione, ma riesce ad essere efficace anche quando si tratta di finalizzare il gioco. In modo particolare, è evidente il suo guizzo negli spazi più stretti, dove diventa difficile da marcare. In questo, in effetti, ricorda sotto diversi aspetti anche un altro grande attaccante argentino che ha una stazza simile, ovvero Carlos Tevez. Ha forza e non molla mai: insomma, per Raspadori si attende un futuro decisamente luminoso e, con ogni probabilità, anche a tinte bianconere.